Il faticoso ritorno alla normalità
Ci siamo!
Con estrema calma e prudenza, nel rispetto di tutte le normative ministeriali, siamo entrati nella tanto attesa Fase 2. Per molti, si tratta di un vero e proprio ritorno alla normalità, soprattutto per quanto riguarda il rientro al lavoro. Ma anche se attesa come fosse la notte di Natale, questa parziale fine del lockdown porta con se numerose fatiche.
Abbiamo paura ad uscire, e lasciare quella che non è più solo la nostra casa, ma che per mesi è stato anche l’unico luogo dove sentirci davvero al sicuro. La Società Italiana di Psichiatria parla di Sindrome della capanna o del prigioniero: ne soffre oltre un milione di italiani.
Questa sorta di stress da rientro colpisce diverse categorie di persone, anche quelle che non hanno mai manifestato particolari disturbi psicologici, non sono state contagiate dal Covid19 e non hanno subìto dei lutti.
Quali sono i segnali da non sottovalutare?
Insonnia, nervosismo, ansia e preoccupazioni, rimuginio e difficoltà nella gestione quotidiana di relazioni e lavoro

Perché sembra essere così faticoso tornare alla normalità?
- Il mondo esterno viene percepito come pericoloso, come possibile fonte di contagio
- Ci sentiamo possibili veicoli di contagio, e abbiamo paura ad entrare in contatto con i nostri cari
- C’è la paura di non ritrovare fuori il mondo che conoscevamo prima
- Abbiamo forse esaurito la nostra riserva personale di pazienza: ci siamo dovuti adattare a numerosi cambiamenti, sottostare a regole e divieti, cambiare (spesso in modo drastico e repentino) abitudini di vita e di lavoro
Chi sono le persone più a rischio di “stress da fine del lockdown”?
Le persone più a rischio sono quelle con poca capacità di adattamento ai cambiamenti, gli ipocondriaci, tutte quelle persone che già soffrono di fobie, ansia e depressione. Ma anche le persone con forti personalità e nessun problema psicologico precedente, si troveranno ad affrontare situazioni impreviste e nuove, problemi economici, improvvisi cambi di stile di vita.
Questa nuova ripartenza spingerà le persone in due direzioni diverse: da una parte chi sarà in grado di trovare le risorse, rimboccarsi le maniche e ripartire, dall’altra chi resterà invece completamente paralizzato.
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