Perché è complicato decidere di iniziare una psicoterapia

Si potrebbero prendere in considerazione principalmente due situazioni.

La prima: stavo bene, tutto filava liscio. Poi inizio ad avere dei sintomi come ansia, insonnia, rimuginio, tristezza, (…) e mi rendo conto di non stare bene. Vado dallo psicoterapeuta perché ho la volontà, la motivazione, di tornare a stare come prima, tornare a stare bene!

La seconda situazione invece è quella di coloro che rimandano il problema all’esterno, agli altri, alla sfortuna, al sistema, (alle scie chimiche).

E’ fondamentale capire che tipo di spiegazione ciascuno di noi si da, di quello specifico problema. Ed è altrettanto fondamentale capire che tipo di aspettative abbiamo rispetto alla terapia. Usare (sì, perché a volte il terapeuta si sente usato) il momento della psicoterapia per sfogarsi non è salutare; non è questo il senso del percorso, può rivelarsi perfino deleterio

Iniziare un percorso di psicoterapia è faticoso

Iniziare un percorso però è faticoso, serve la giusta motivazione, deve valerne la pena: non esistono decisioni a costo zero, ma esistono solo decisioni più semplici di altre. Quando scelgo un pasticcino dal vassoio, sto scegliendo di non assaggiare, non conoscere, il gusto degli altri: la decisione non è a costo zero, ma sicuramente posso farmene una ragione!

Quando si tratta della nostra vita invece, oltre al fatto che non sempre c’è data una seconda possibilità (e non sempre è funzionale mangiarsi da soli l’intero vassoio di pasticcini), succede che ci si senta più comodi e tranquilli stando fermi, piuttosto che muovendoci, provandoci, decidendo. Stare fermi però è un piano prudenziale decisamente troppo costoso.

Cos’altro può bloccare l’inizio di un percorso di psicoterapia?

La scarsa fiducia negli altri, l’immagine di se stessi come forti e capaci di arrangiarsi da soli, la lettura della vita e delle situazioni come qualcosa di predestinato o di controllato dalla sfortuna, la convinzione di avere un brutto e immodificabile carattere.

Avvertenze

Guarire non è semplice, si entra in contatto con parti dolorose di sé, ma non lo si fa da soli!

La psicoterapia non è l’unico modo per stare bene: le relazioni (d’amore o di amicizia) curano, lo sport e le passioni migliorano l’umore, accettare le occasioni mancate fa guardare avanti con la giusta dose di ottimismo e speranza.

 

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    Laura Grigis Psicologa Bergamo
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